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Auto elettriche e V2G: cosa si intende e quali sono le prospettive

Auto elettriche e V2G: cosa si intende e quali sono le prospettive

Le auto elettriche iniziano a essere sempre più diffuse: da qui nasce l’esigenza di rendere l’approvvigionamento energetico compatibile con il fabbisogno non solo delle vetture messe in commercio, ma anche delle intere città.

In tal senso, sono al vaglio alcune soluzioni che permettono di restituire energia alla rete quando la richiesta è maggiore. Attualmente è indispensabile, quindi, creare un sistema che possa sostenere la mobilità elettrica attraverso una rete di produzione e distribuzione di energia che assecondi in maniera puntuale il fabbisogno delle automobili e delle città man mano che le auto elettriche si diffonderanno.

Che cosa è il V2G?

Lo scenario da analizzare, pertanto, è quello che si verificherebbe quando, in particolare durante le ore diurne, ci potrebbero essere dei picchi di richiesta con un numero alto di auto elettriche sotto carica, in un momento in cui il consumo di energia è elevato.

Pensiamo quindi ai consumi energetici di negozi, grandi centri commerciali e uffici, nonché dell’energia richiesta per sopperire ai bisogni di servizi indispensabili come scuole e ospedali.

Una possibile soluzione deriva dal V2G, acronimo di Vehicle to grid, che significa “dal veicolo alla rete”. La tecnologia futura mirerà a creare un ecosistema elettrico in cui i sistemi di ricarica sono da intendersi in maniera bidirezionale.

Come funziona il V2G?

Il V2G si basa su sistemi in grado di trasferire energia dalla sorgente alla batteria, ma anche in direzione opposta. Questo sistema consente di stabilizzare la rete elettrica, trasformando le auto elettriche in sorgenti da cui attingere, così da evitare i sovraccarichi.

C’è anche un’altra considerazione da fare. Con molta probabilità, la ricarica delle auto elettriche sarà effettuata di notte, quando i consumi energetici calano, così che, una volta collegata alla rete di giorno, si possa mettere a disposizione la propria riserva.

Quali sono i vantaggi e i problemi del V2G?

In questo modo è possibile ottenere una sorta di batteria diffusa, così da livellare l’offerta di energia nei casi in cui ci sia un forte assorbimento. Ci si chiede, però, tale tecnologia quale impatto possa avere sulla vita delle batterie.

Secondo le stime attuali, la loro durata è calcolata sulla base di cicli di carica e scarica a cui corrispondono i Km di percorrenza. Lo scambio energetico più frequente potrebbe condurre a un’usura della batteria più veloce, portandola prima del tempo alla soglia di efficienza dell’80%, che è considerata il limite massimo dopo il quale è necessario effettuare la sostituzione della batteria.

Il V2G e i risultati raggiunti

Come abbiamo detto, il V2G è un sistema allo studio delle case automobilistiche e dei fornitori di energia.

In tal senso, l’esperienza di Nissan in Germania lo scorso anno ha ottenuto la certificazione da parte del gestore federale dell’energia per la condivisione di energia in rete per la Leaf.

Inoltre Nissan ha avviato un altro progetto a Milano al centro di ricerca RSE, così da arrivare a introdurre tale soluzione in commercio entro il 2021.

Renault, invece, ha ideato una piccola flotta di modelli per collaudare la gestione intelligente dell’energia, creando un ecosistema elettrico che fa largo uso di fonti rinnovabili, ed è stata collaudata sull’isola di Porto Santo in Portogallo.

Che cosa ci riserverà il futuro è ancora da definire, tuttavia le auto elettriche sono una realtà: scopri dunque le soluzioni di Energia per la ricarica dei veicoli elettrici.

Categoria: News
Pubblicato il: 22 Ottobre 2020
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